E’ con vero piacere che desidero raccontare la mia esperienza personale, decisamente positiva, per essere di conforto e motivare coloro che si avvicineranno al Dr. Bernkopf per casi simili al mio e non solo.
Io stessa, in fase decisionale, ho contattato telefonicamente una gentile paziente che mi ha spronato ad intraprendere questo percorso quando dubbi di ogni genere mi attanagliavano. (https://www.studiober.com/ptosi-palpebrale-cervicalgia-cefalea-acufeni-liberati-cinzia
Da circa un anno accusavo dolore alla mandibola, lato sinistro. Inizialmente pensavo che il dolore derivasse da un problema all’orecchio, poi ho iniziato a rendermi conto che non riuscivo più ad aprire la bocca completamente, che avevo difficoltà a deglutire, vertigini al risveglio, mal di gola frequente.
Saltuariamente soffrivo di dolori cervicali, esito di un incidente d’auto con conseguente verticalizzazione di quel tratto ma anche, probabilmente, effetto di tante buche del manto stradale di Roma e che in scooter si avvertono molto!
E’ utile premettere che tra i 7 e i 12 anni mi ero sottoposta a cure ortodontiche e avevo portato l’apparecchio mobile. Inoltre, per creare spazio, mi avevano sottoposto ad alcune estrazioni. In età adulta anche i denti del giudizio.
Nell’attesa di individuare la cura più idonea, mi ero rivolta ad un osteopata traendo beneficio dai suoi trattamenti mirati come anche dalla pratica dello yoga.
Armata di tanta pazienza ho quindi iniziato la ricerca di un professionista in cui riporre la mia fiducia: ho incontrato un chirurgo maxillo facciale che suggeriva di operarmi al più presto, rischiavo di rimanere con la bocca aperta o chiusa…, un paio di odontoiatri che però non avevano esperienza specifica in questo campo e non mi hanno ispirato fiducia ed infine un odontoiatra esperto che, nel corso degli anni di professione aveva esaminato un paio di casi analoghi. Fu lui che mi disse: “per questo problema mi fiderei solo del Dr. Bernkopf”. Così presi un appuntamento per un consulto.
Ricordo perfettamente che il Dr. Bernkopf studiò il mio caso approfonditamente e fece personalmente altri esami. Solo allora disse che riteneva di poter ottenere buoni risultati per il mio caso e che, diversamente, non mi avrebbe invitato ad iniziare cure più invasive.
Ammetto che ero comunque titubante: mi veniva prospettato un lavoro impegnativo sotto tutti i profili e anche doloroso oltre che antiestetico. A 50 anni suonati l’idea di dover portare un apparecchio fisso, per giunta non trasparente, certo mi metteva in crisi. Ho quindi iniziato provando a portare un bite per un paio di mesi. Questo test mi avrebbe aiutato a decidere se proseguire o meno.
Già abbastanza presto mi sembrava di riscontrare i primi effetti, e nel giro di qualche mese i sintomi dolorosi sono pressochè spariti. Ho deciso quindi di andare avanti: e poi dopo i sacrifici che mi venivano prospettati anche il lato estetico ne avrebbe tratto giovamento, non avrei più avuto il mento sfuggente, la grave malocclusione sarebbe stata corretta e i denti, che negli anni si erano affollati al centro, sia sopra che sotto, si sarebbero allineati. Soprattutto speravo che si alleviassero i dolori.
Non nascondo che il percorso sia stato a volte doloroso e accidentato ma, una volta cominciato ci si fa forza per non tornare indietro, si cominciano a vedere i risultati e, piano piano (circa due anni), ho raggiunto il traguardo auspicato. Il mio lavoro è fatto di relazioni e spesso devo parlare in inglese. Quanto è stato difficile con l’apparecchio fisso e un palato “artificiale”! Non immaginate quante volte noterete nelle occasioni più svariate, altri adulti che portano un apparecchio fisso e quanta solidarietà si innesca!
Oggi indosso il bite tutte le notti e più possibile durante il giorno. A distanza di quasi un anno dalla fine del trattamento tutto è positivamente stabile!
Sono grata al Dr. Bernkopf non solo come professionista ma anche per il lato umano, per la sua determinazione e creatività nel trovare la soluzione più giusta in un dato momento e per la sua abilità nel tirar fuori sempre una battuta e un sorriso mentre lavora con quelle mani enormi e possenti. Le assistenti meritano un plauso particolare da parte mia per la vicinanza e la dolcezza.
Rosa Menghi, Roma rosamenghi@outlook.com Cell 335 6959486
Confermo che la relazione sopra riportata descrive esattamente la mia storia clinica, e ne autorizzo la pubblicazione, in testo e in immagini, a fini divulgativi e scientifici anche via internet, in deroga consapevole alle disposizioni vigenti in tema di privacy.
Gentile Signora, la ringrazio delle gentili parole. Ma davvero ho “ mani enormi e possenti”. Pensi che credevo di…… avere mani di fata! Alla prossima. EB
La Sindrome Vertiginosa più grave è la Malattia di Mèniére : i casi trattati sono esposti nella pagina dedicata : https://www.studiober.com/malattia-di-meniere/